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Questi giovani intellettuali erano già convinti che la vecchia visione e strategia socialcomunista che aveva come referente la prima antica operaità dell’operaio «professionale» (il quale si muoveva nella stessa cultura dell’altra parte dell’artigiano dimidiato, ossia della borghesia imprenditoriale, e quindi era scientista, tecno-scientista, sviluppista, per la programmazione totale ed autoritaria, sacrificista e universalista) era chiusa in un labirinto che ritroviamo anche nel pensiero di Marx, della socialdemocrazia classica e poi degli stessi bolscevichi. Non avrebbe mai potuto trovare la strada per uscire dal capitalismo uscendo dalla classe operaia stessa senza una nuova teoria e strategia, e un nuovo soggetto sociale per farla camminare.