CRONOTOPI DI UN AUTORE INVISIBILE
Nota multimediale di Stefano Panunzi
Lo sguardo dei primi astronauti sulla terra è un reperto di muta archeologia se messo a confronto con la visione interattiva di Google Earth. Allora quelle immagini reali del pianeta Terra ci fecero vedere quanto siamo uniti da uno stesso destino. Oggi ne siamo consapevoli, ma rimaniamo storditi da Open e Big Data che, in attesa della prossima potenza di un Semantic Web, bruciano il nostro tempo di ricerca di interfacce e linguaggi adeguati ad una rilettura/riscrittura multitasking della nostra storia in tempo reale.
Il libro si propone di guardare, da un'orbita alta ma con una risoluzione massima sul passato, alcuni eventi storici in modalità geo-cronoreferenziata. Un progetto che vuole integrare la più tradizionale delle piattaforme, come il libro o una mappa cartacea, all'universo in ebollizione/esplosione continua che è la Rete. I punti di contatto per passare dalla carta ai pixel sono solo fatti o documenti, noti e verificabili, geo-crono referenziati che ci permettano di afferrare la coda delle loro scie in Rete.
Per questo motivo è stata costruita una pagina web di servizio al libro basata su un arazzo vettoriale di QR Code o Mob Tag (Tappeto Volante) che si puo' ingrandire e rimpicciolire, con operazioni di zoom-in e zoom-out, come in un frattale ricorsivo di Mandelbroot. Quasi un manuale d'uso per il libro dove si dimostra la necessita' di considerare come cronotopi solo fatti ampiamente noti e rappresentati da piu' narrazioni per garantire la loro alta capacita' connettiva complanare, per generare piani di lettura ad alta definizione, sulle quali permettere al lettore di "pattinare" (per dirla come Steve Jobs a Stanford, in quello che di diritto è entrato nella nostra linea del tempo).
In questo modello l'autore del libro sembra diventare quasi invisibile. Gli autori saranno tutti i lettori che avranno fra le mani questo libro e una mappa allegata al sito, appena abbozzata. I lettori/esploratori, cuciti in un ordito di anime in rete, continueranno a tessere la trama del racconto. Forse un giorno scopriremo che quello che stiamo facendo da secoli nel territorio e' la proiezione al di fuori di noi di quello che accade da sempre nelle nostre teste.
Questa proiezione sta accelerando progressivamente il suo livello di definizione, fino a quando impareremo ad accoppiare e sincronizzare quello che succede nelle nostre teste, e sopratutto fra le nostre teste, sul territorio.
Non inseguire il disco ma pattinare dove si prevede che finirà